Jan Vermeer, Ragazza col turbante |
Pubblichiamo questo post in seconda "edizione" dopo averlo postato sull'altro blog "Tra sogni e realtà" per permetterne la lettura anche a chi ci segue solo qui, in considerazione del coinvolgimento che là ha suscitato.
Che cancro non fosse una bella parola lo realizzai abbastanza presto durante la mia infanzia.
Che cancro non fosse una bella parola lo realizzai abbastanza presto durante la mia infanzia.
Era
inserita in una colorita, arrabbiata espressione mal augurante della
mia terra virgiliana, rivolta verso qualcuno non troppo gradito.
E
siccome era anche spesso associata a non meglio comprensibili costumi
sessuali della genitrice del destinatario, ”cancro” era parola coperta
da un alone di indicibilità e di scandalosità.