martedì 8 maggio 2012

Voglia di .... apprendere

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Sembra una banalità o un gioco di parole, ma per fare il volontario la buona volontà non è sufficiente, soprattutto nel caso di chi intende dedicare parte del proprio tempo alla cura di persone anziane, quali sono gli assistiti dell’Associazione Seneca.
La prima convinzione da sfatare è che gli anziani assistiti da Seneca siano sempre deliziose vecchine o benevoli anziani signori: si tratta invece di persone spesso inasprite dalla vita, dall’indigenza e dalla malattia, che soffrono di solitudine, difficili da avvicinare se, oltre all’impegno e alla disponibilità, non si è muniti anche di qualche strumento in più.
E’ questa la ragione per cui, a chi si candida come volontario, viene richiesto, prima di mettersi in contatto con l’anziano affidatogli, di frequentare un breve corso di formazione: per imparare a capire gli altri e accettarli per quello che sono, non solo, ma anche per imparare a conoscersi un po’ meglio così da essere in grado di affrontare altri mondi interiori, vissuti diversi dal proprio, realtà lontane dal mondo nel quale ci si muove abitualmente.
I corsi, tenuti da operatori altamente qualificati, psicologi e formatori, sono rivolti non solo a chi muove i primi passi nel mondo del volontariato, ma anche a chi, avendo già fatto esperienza sul campo, desidera verificare i risultati raggiunti, confrontarsi con altri, per trovare conferme o anche acquisire strumenti che gli consentano di fronteggiare con cognizione di causa situazioni anche complesse.
I corsi affrontano tematiche diverse che vanno dalle motivazioni al volontariato e alla conoscenza di patologie e bisogni dell’anziano, dalle virtù della pazienza e della gentilezza, a testimonianze di esperienze per avviare confronti costruttivi. Non solo, i corsi affrontano anche temi più ampi, quali - citando alla rinfusa e senza pretesa di esaustività - le emozioni e come imparare a riconoscerle e dominarle, oppure l’accettazione della diversità, per imparare a valutare il mondo degli altri andando oltre la propria mappa mentale, oppure ancora la gestione dei conflitti, per comunicare in modo profondo imparando ad ascoltare.
In genere i corsi, dedicati a un numero ristretto di persone, includono, oltre a momenti di esposizione teorica, momenti di verifica tramite test e questionari, ma anche, soprattutto, tramite lo scambio di valutazioni personali, sentimenti e storie di vita, che arricchiscono chi si racconta e chi ascolta. Un’esperienza complessa che vale la pena affrontare, per vivere meglio il volontariato ma anche per imparare a conoscere più a fondo se stessi e chi si ha vicino.
Anna T.

9 commenti:

P MPilaR ha detto...

Totalmente de acuerdo con lo que dices, Ambra, sobre voluntariado.
un abrazo

Giovanna ha detto...

sono daccordissimo con te brava sempre post che colpiscono

L'infinito di Crib ha detto...

Complimenti a tutti che con amore dedicano tempo agli anziani. Rispettandone la loro dignità. Sono convinta della saggezza di chi coraggiosamente guarda e ascolta l'anziano.

Gabe ha detto...

un plauso a quanti affrontano la via del volontariato,un caro saluto estensibile anche ad Ambra

ღ M@ddy ღ ha detto...

Assolutamente vero.
C'è tutto un mondo, dietro un viso segnato dalle rughe...
...e può spaziare da una vita lieta ad un'altra costellata di quotidiani sacrifici e difficoltà, che induriscono il cuore...
...mi prostro dinanzi a chi vi si dedica, con sensibilità e cognizione di causa.

*** un caro saluto ***

M@ddy

Carmine ha detto...

la buona volontò non basta serve anche la tecnica non sono per la conoscenza delle patologie ma per la conoscenza della psicologia, la vita rende amari, bisogna trovare quell'aspetto che lato nascosto da coltivare per arrivare a tutti non è facile

Aldo ha detto...

Quanto è vero quello che hai scritto. Oltre al tempo da dedicare ci vuole la preparazione , la pazienza, la perseveranza, un cuore grande grande , tanto Amore e sensibilità e un pò di conoscenza sulle problematiche dell'anziano. Auguro a tutti i volontari di ricevere in dono tante soddisfazioni e Amore per tutto quello che fanno.

Roscio ha detto...

Aiutare con cognizione e competenza è corretto ma la spontaneità dell'atto, certe volte, è più importante del gesto stesso. Forse non dovremmo cercare di "professionalizzare" anche degli momenti di generosità e abbandonarci all'umanità perduta. Ciao

Tiziano ha detto...
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