Felicità: una nuova prospettiva di vita

Enthusiasm

"Cuor contento il ciel lo aiuta" è un vecchio detto e, si sa, la saggezza popolare sintetizza e talvolta anticipa la scienza. Per discutere di pensiero positivo, di come cioè la felicità e il ben essere delle persone possano influire anche sulla vita delle organizzazioni si sono recentemente riuniti a Milano per un “Positive business forum” specialisti di diversa formazione, quali psicologi, biologi, economisti.

In estrema sintesi, ecco alcune delle conclusioni del dibattito.

Chi pensa positivo ritiene   che gli eventi negativi siano contingenti e temporanei e che il nostro agire abbia influenza, mentre chi pensa negativo ritiene che  gli eventi negativi  siano permanenti e invasivi e che il nostro agire sia ininfluente.

E’ inoltre scientificamente provato che la felicità è una scelta, creare la nostra realtà attraverso il nostro orientamento alla felicità ci affranca dalla tirannia dei geni e della realtà.

E’ anche provato che la felicità è contagiosa (grazie ai neuroni a specchio)

e che la felicità  è un vantaggio (i positivi raggiungono risultati migliori a minore investimento di energia e minore tensione/stress, cioè minore spreco di risorse in tutti i sensi).

Conclusione:  è bene coltivare la felicità fin da subito, non ha senso né  ragione  procrastinarla e attendere di diventare felici nel futuro.

Come  si può raggiungere – o meglio cercare di raggiungere – la felicità?

A tal fine sono stati illustrati alcuni  esercizi da fare per 21 giorni di seguito al fine di riprogrammare la nostra attitudine/ abitudine mentale.

Gli esercizi  consistono in:

almeno tre  gratificazioni al giorno  indirizzate a  chiunque, anche  sconosciuto, che  in un certo modo ci abbia  aiutato, ci abbia  favorito   consentendoci  di raggiungere il nostro obiettivo.

Si devono poi sviluppare contatti personalizzati che siano mail, telefonici, o meeting, cioè  usare un’attenzione dedicata e partecipativa verso l’interlocutore (una volta era una buona parola per tutti).

Si consiglia infine di dedicare 15 minuti al giorno per “giocare”, muoversi e fare qualcosa di divertente, meditare, o compiere azioni di gentilezza consapevole.

Non resta quindi che augurarsi che la felicità possa così entrare a pieno titolo nella cultura organizzativa e nelle strategie aziendali, aprendo nuove vie e proponendo nuovi modelli di comportamento in ambito lavorativo.

Red